Se hai mai trovato una moneta da 20 centesimi dell’Impero di Vittorio Emanuele III tra i tuoi cimeli di famiglia, ti starai chiedendo qual è il suo valore e quali sono le sue caratteristiche. Questa moneta, coniata in vari anni tra il 1936 e il 1943, può avere un’importanza storica sia per i collezionisti che per gli appassionati di numismatica. Scopriamo insieme dettagli, valutazioni e curiosità su questo interessante esemplare.
- Il tesoro nascosto della moneta da 20 centesimi di Vittorio Emanuele III: scopri il suo vero valore e le curiosità affascinanti che la circondano
- Il tesoro nascosto della numismatica: scopri perché la moneta da 50 Centesimi di Vittorio Emanuele II del 1863 vale una fortuna
- Scopri il tesoro nascosto della moneta da 50 Centesimi Lire Vaticano Pio XI: storia, valore e segreti che la rendono unica
Caratteristiche della Moneta da 20 Centisemi Impero Vittorio Emanuele III
La moneta da 20 centesimi del regno di Vittorio Emanuele III ha diverse peculiarità che la rendono unica. Con un diametro di 21,7 millimetri e un peso di 4 grammi, presenta un contorno rigato che aggiunge un tocco distintivo al suo design. La produzione avvenne in diverse leghe metalliche, alcune delle quali sono magnetiche, mentre altre sono antimagnetiche. Questo è un aspetto cruciale da considerare quando si valuta la moneta, poiché alcuni collezionisti potrebbero cercare esemplari specifici in base alla loro composizione chimica.
Nel dritto della moneta troviamo l’immagine della testa nuda di una donna, che simboleggia l’Italia, rivolta verso destra. Accanto a questa figura, si notano un fascio adornato da uno scudo sabaudo e la scritta “ITALIA”. La base del collo della donna contiene il simbolo “R” della zecca di Roma, insieme all’anno di conio e al valore nominale “C.20”. Sul rovescio, invece, è raffigurata la testa del Re di profilo, con la scritta “VITT-EM-III.RE-E-IMP” che circonda l’immagine, mentre in basso appare la firma dell’autore, G. Romagnoli.
Valutazione e Prezzi di Mercato della Moneta
Il valore della moneta da 20 centesimi varia considerevolmente a seconda dello stato di conservazione e dell’anno di conio. Le annate più comuni, quelle dal 1940 al 1943, possono raggiungere un valore di circa 4 euro in stato SPL (Splendido) e fino a 20 euro in FDC (Fior di Conio). Tuttavia, gli esemplari più rari e in ottime condizioni possono valere molto di più nelle aste.
Per avere un’idea più chiara dei prezzi di mercato, ecco alcuni esempi concreti: nel 2011, una moneta da 20 centesimi del 1936 in FDC è stata venduta per 460 euro. Altri esemplari del 1936 e del 1939 hanno raggiunto valori significativi nelle aste, con un esemplare del 1939 antimagnetico venduto per oltre 76 euro. Gli esemplari del 1943, sebbene meno pregiati, possono comunque raggiungere quotazioni di 27,60 euro in ottime condizioni. La domanda di queste monete aumenta soprattutto tra i collezionisti, rendendo opportuno un attento monitoraggio delle vendite per avere un quadro aggiornato sulle loro valutazioni.
Per coloro che desiderano cimentarsi nel collezionismo, è consigliabile seguire alcune buone pratiche:
Conoscere a fondo le caratteristiche e il valore delle monete può fare la differenza tra una semplice collezione e un patrimonio da valorizzare. In tal senso, la moneta da 20 centesimi dell’Impero di Vittorio Emanuele III rappresenta un esempio significativo per chi desidera iniziare un viaggio nel mondo della numismatica, esplorando non solo il valore materiale ma anche quello storico e culturale.
Riepilogo e Considerazioni Finali sul Collezionismo
La moneta da 20 centesimi dell’Impero di Vittorio Emanuele III è senza dubbio un pezzo affascinante da inserire in una collezione. La sua importanza storica, associata al periodo fascista in Italia, insieme alle sue particolarità fisiche e al vario valore di mercato, la rende un oggetto di interesse per molti. Prima di intraprendere un percorso nel collezionismo, è bene considerare i seguenti punti chiave:
Con un’adeguata preparazione e passione, la scoperta del valore di questi esemplari può rivelarsi non solo un investimento, ma anche una soddisfazione personale nel collezionare pezzi di storia.