Quanti di noi hanno mai riflettuto sul valore delle vecchie lire, specialmente quelle monete che giacciono dimenticate nei cassetti o nei salvadanai? In un periodo di continua evoluzione economica, conoscere il valore delle nostre monete può rivelarsi non solo interessante, ma anche potenzialmente lucrativo. Un esempio emblematico è rappresentato dalla moneta da 20 centesimi raffigurante l’Esagono di Vittorio Emanuele III, coniata tra il 1918 e il 1920. Andiamo ad approfondire la storia, le caratteristiche e il valore attuale di questa moneta storica.
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Caratteristiche della Moneta da 20 Cent esagono Vittorio Emanuele III
La moneta da 20 centesimi Esagono Vittorio Emanuele III è stata prodotta utilizzando una lega costituita per il 75% da rame e per il 25% da nichel. Ha un diametro di 21,3 millimetri e pesa 3,90 grammi, con assi di coniazione alla francese. A seconda dell’anno di conio, la moneta presenta diverse varianti nel contorno; nelle monete del 1918 troviamo un contorno rigato, mentre quelle coniate dal 1920 in poi hanno un contorno liscio.
Il dritto della moneta presenta un esagono con il valore nominale “CENT. 20” collocato all’interno, accompagnato dall’anno di conio e dalla piccola R che indica la zecca di Roma. Intorno all’esagono, una delicata corona floreale aggiunge un tocco estetico al pezzo. Sul rovescio, lo stemma della casa reale emerge al centro, circondato da rami di quercia e lauro, adornato da una grande corona. La scritta “REGNO D’ITALIA” si staglia in alto, mentre verso il basso figurano le iniziali dell’autore, Attilio Motti.
Valore Attuale della Moneta e Fattori di Valutazione
Il valore della moneta da 20 centesimi Esagono di Vittorio Emanuele III varia significativamente a seconda dell’anno di conio e del suo stato di conservazione. È fondamentale sapere che una moneta in ottimo stato, classificata come Fior di Conio (FDC), avrà un valore maggiore rispetto a un esemplare usurato.
Analizzando i valori attuali:
- Una moneta del 1918 in stato FDC può valere circa 180 euro, mentre in stato SPL scende a 50 euro. Se in condizioni più deteriorate (BB), il valore tocca solo 1 euro.
- Il valore di una moneta del 1919 segue lo stesso trend, riconfermandosi a 180 euro in FDC, 50 euro in SPL e 1 euro in BB.
- Una moneta del 1920, invece, ha un forte aumento di valore, arrivando a 400 euro in FDC, 100 euro in SPL e 5 euro in BB.
È chiaro che il mercato numismatico attribuisce particolare rilievo sia alla rarità dell’anno di conio che alle condizioni di conservazione dell’esemplare. Non sorprende quindi che collezionisti e appassionati siano sempre alla ricerca di queste monete storiche, in grado di offrire un notevole ritorno economico.
Considerazioni Finali e Consigli per i Collezionisti
Se hai in casa vecchie lire, vale sicuramente la pena dare un’occhiata al tuo patrimonio numismatico. La moneta da 20 centesimi Esagono Vittorio Emanuele III rappresenta solo un esempio di quanto possa essere eterogenea e affascinante la collezione di monete italiane. Ricorda di considerare sempre lo stato di conservazione e l’anno di conio quando cerchi di valutare le tue monete.
- Controlla le condizioni dell’esemplare: una moneta ben conservata avrà un valore nettamente superiore.
- Fai riferimento a esperti o cataloghi per avere un’idea precisa del valore attuale.
- Non trascurare la storia dietro ogni moneta: l’aspetto emotivo e culturale può aumentare il fascino per i collezionisti.
Sfruttare l’interesse crescente per la numismatica e saper valorizzare un bene, che può sembrarti solo un ricordo del passato, può aprirti a opportunità insospettate. Scoprire il valore delle monete che possiedi potrebbe sorprenderti e talvolta regalarti una soddisfazione economica inaspettata.